Senza troppi squilli di tromba, l’Italia continua a muoversi meno e aumentare di peso. Il 36% degli individui è in sovrappeso e il 10% rientra nella patologia dell’obesità. Tuttavia, la situazione piu’ preoccupante riguarda i bambini e gli adolescenti, anche perchè spesso l’obesità da piccoli ce la si porta dietro anche in età matura, se non per la vita.
Uno studio dell’Ististuto Superiore di Sanità mette in luce dati davvero poco rassicuranti: la percentuale di obesità infantile nel nostro Paese è passata in meno di 10 anni dal 9% al 12,5% e, nell’età che va dai 6 ai 13 anni, i bambini in sovrappeso sono addirittura il 24%. La regione che detiene il primato è la Campania – in particolare Napoli – dove un bimbo su cinque è obeso.
Patologia grave, l’obesità è una di quelle malattie che ancora non si è lasciata scoprire fino in fondo: non c’è, infatti, tra la gente la consapevolezza dei rischi che comporta per la salute. In realtà, dalle crisi cardiovascolari al diabete, dai fastidi piu’ lievi ai tumori: i danni potenziali sono seri e piu’ d’uno.
Ancora, non puo’ essere trascurato l’aspetto economico: il costo delle cure mediche per contrastare l’obesità e tutte le sue conseguenze è di circa 23 miliardi di euro l’anno e il 64% di queste spese riguarda i ricoveri in ospedale.
Alla base di tutto, una errata educazione alimentare ed una eccessiva passività fisica: i ragazzi italiani passano mediamente piu’ di tre ore davanti alla televisione ed il 60% non fa attività fisica regolare; un bambino su dieci non fa colazione e i programmi di educazione scolastica risultano il piu’ delle volte improvvisati.
Non solo, rispetto a quanto accade negli altri Paesi europei, in Italia lo Stato non ha mai sentito la necessità di un controllo sugli ingredienti degli alimenti in commercio e sulla quantità – e qualità – di spot televisivi trasmessi nelle ore di maggiore ascolto.