La parola cancro non è più sinonimo di morte certa. Molti tumori sono ormai curabili, grazie alla diagnosi precoce e alle nuove terapie sempre più mirate (e con minori effetti collaterali). Va detto che non ci sono certezze, si può parlare di statistiche di sopravvivenza, molto dipende anche dalle condizioni generali di salute del paziente e della sua risposta alle terapie, ma oggi si possono decisamente avere più speranze che in passato, specie per alcune neoplasie come il tumore alla prostata, quello meno comune ai testicoli, alla tiroide, il temuto melanoma ed il big killer delle donne, il tumore al seno. Molti medici più che di cura e guarigione preferiscono parlare di “remissione” del cancro, lasciando aperta la possibilità che il tumore possa tornare. In generale, si parla comunque di sopravvivenza a 5 anni in quanto, dopo questo periodo è raro che ci siano recidive. Vediamo nel dettaglio i tumori curabili e la loro sopravvivenza.
1.Cancro alla prostata: sopravvivenza dopo i 5 anni, quasi al 100%
Esistono diversi tipi di tumore alla prostata (così come per gli altri organi), ma la maggioranza di questi crescono molto lentamente a tal punto che si può addirittura decidere di non intervenire con le cure del caso (che ci sono: chirurgiche e farmacologiche). Meno comunemente il tumore alla prostata è aggressivo: non solo si riproduce velocemente ma provoca metastasi. Questo può capitare anche per una diagnosi tardiva. In tal caso la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è di solo il 28%. Lo screening con il test del PSA, è molto utile nella diagnosi precoce. Va inoltre evidenziato al proprio medico curante (o andrologo o urologo) l’eventuale presenza di sangue nelle urine o altro disturbo legato alla minzione perché potrebbe trattarsi di un sintomo di tumore alla prostata.
2.Tumore alla tiroide: sopravvivenza a 5 anni quasi del 100%
Anche in questo caso dipende dal tipo e dal tessuto coinvolto, oltre che alla stadiazione al momento della diagnosi, ma in generale il tumore alla tiroide si può sconfiggere. Il più comune è quello papillare infatti che ha una lentissima crescita. Quando si fa molto grande ed inizia a coinvolgere organi vicini può essere utile l’intervento chirurgico di rimozione della ghiandola tiroidea (il che comporta semplicemente l’assunzione di farmaci, una terapia ormonale sostitutiva). Anche in tal caso, più precoce è la diagnosi e maggiore è la possibilità di risoluzione.
Una forma molto rara, il tumore anaplastico della tiroide, ha purtroppo un tasso di sopravvivenza a 5 anni molto basso, solo il 7%. Il tipo di tumore (e le eventuali terapie del caso) si identifica con una serie di test che comprendono l’ecografia e l’ago aspirato per l’esame citologico. Laddove ci siano gli estremi si procede all’asportazione della tiroide e alla biopsia. Non esistono test di screening, ma una valutazione ecografica della tiroide in presenza di noduli o gonfiore può essere molto utile.
3.Cancro ai testicoli: sopravvivenza del 95%
Se preso precocemente (cioè prima che sviluppi metastasi in altre parti del corpo) il tumore ai testicoli è trattabile in modo efficace con l’intervento chirurgico della rimozione del testicolo malato ( o entrambe, ma più raro). Anche un solo testicolo permette un’adeguata fertilità e sessualità. Se la diagnosi è più tardiva, ad uno stadio più avanzato, alla chirurgia si abbinano con efficacia la radioterapia e/o la chemioterapia a seconda dei casi. Ci sono trattamenti che funzionano bene anche per il cancro ai testicoli in fase avanzata, ma il tasso di sopravvivenza a 5 anni se trattato è comunque ancora alto, pari al 73%.
4.Melanoma, sopravvivenza a 5 anni dopo la diagnosi: 91.5%
Ciò che lo rende altamente curabile è la diagnosi precoce: nelle sue fasi iniziali lo si può individuare anche ad occho nudo. Se non è diffuso ad altri organi oltre la pelle basta la chirurgia per trattare il melanoma. Se invece è individuato in uno stadio più avanzato è più difficile da curare: a differenza di altri tumori della pelle fa più facilmente metastasi. In questi casi la sopravvivenza a 5 anni scende purtroppo al 15-20%. Il controllo di routine dei nèi è dunque fondamentale: necessario però farsi visitare da un dermatologo per controllare anche la schiena, il cuoio capelluto, lo scroto ed altre parti invisibili ad una auto-osservazione.
5.Cancro al seno: sopravvivenza del 100% se la diagnosi è nella fase iniziale
E’ un dato particolarmente importante: è una delle forme di cancro sulla quale si sa di più, sulla sua genetica e soprattutto sono stati messi a punto trattamenti specifici ed altamente efficaci. Specie quando la diagnosi è precoce, alle fasi 0 e 1. Nelle altre fasi diventa tutto più difficile. Alcuni tipi di cancro al seno sono più curabili di altri: il tumore her + ad esempio è uno di questi perché può beneficiare di farmaci particolari. Quelli negativi al contrario e purtroppo tendono ad essere più aggressivi e non hanno farmaci specifici per la terapia. Lo screening mammografico effettuato con regolarità permette una diagnosi precoce. Anche se esistono dubbi a livello scientifico sulle tempistiche in cui andrebbe eseguito. L’American Cancer Society raccomanda test di screening annuali a partire dai 45 anni. Nelle donne più giovani sono utili controlli ecografici (necessari se con familiarità).
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Fonte: WebMD
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