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Tumore del retto, quando non è operabile che fare?

Richiesta di Consulto Medico
Scrivo questo consulto per mia nonna che ha 94 anni, a cui un anno fa le è stato diagnosticato un tumore al retto (adenocarcinoma). Quando fu diagnosticato la massa tumorale si estendeva per 7.5 cm in lunghezza (ha fatto una rettoscopia con biopsia e TAC con mezzo di contrasto). Ci è stato detto che non si poteva fare né l’intervento, né la chemioterapia (per via dell’età), ci hanno detto che l’unica cosa da fare era la radioterapia. Così a febbraio 2015 ha fatto 10 sedute di radioterapia (30gy frazionati in 3 a seduta). Il sanguinamento dal retto si era arrestato e la malattia era diventata 5 cm (contro i 7.5 cm prima di fare la radioterapia). ……

…….Dopo qualche mese però il sanguinamento è ripreso, di conseguenza la sideremia è bassa (44), infatti prende degli integratori di ferro. Nell’ultimo periodo sta avendo dei forti bruciori al retto che si alleviano con una pomata (Ultraproct, contiene cortisone e anestetico), e quando sono troppo forti le dobbiamo dare Toradol gocce, però in certi giorni questi dolori scompaiono, poi spesso ha difficoltà ad evacuare. Una settimana fa le abbiamo fatto fare una TAC con mezzi di contrasto che ha rilevato che il tumore è invariato rispetto all’ultima TAC di aprile 2015, cioè è rimasto 5 cm. A questo punto secondo voi è il caso di fare altro oppure no? Per esempio sarebbe il caso di ripetere delle altre sedute di radioterapia per fermare di nuovo il sanguinamento e per tenere a bada la malattia, oppure sarebbe il caso di mettere una endoprotesi rettale? Oppure c’è qualche altra terapia? Grazie.

 

Specializzazione Oncologia
Tipo di Problema Tumore del retto

Risponde il dott. Carlo Pastore oncologo e chemioterapista, consulente per l’area oncologica e per l‘ipertermia capacitiva per l’Hilu Medical Center (Marbella, Spagna) e presso il Centro di Medicina Integrativa in Malaga (Spagna), nonché responsabile della divisione di oncologia medica ed ipertermia oncologica della Casa di Cura Villa Salaria in Roma, membro dell’ESHO (European Society for Hyperthermic Oncology). Per contatti www.ipertermiaitalia.it

 

 

 

Gentile Utente,

purtroppo l’età sbarra la strada ad approcci sistemici in chemioterapia ed immagino che il rischio operatorio sia stato valutato troppo elevato. Si potrebbe far rivedere la condizione ad un Collega radioterapista per comprendere se esiste ancora un margine di trattabilità e se non è stata erogata la dose massima di radiazioni possibile. Se si potesse ancora impiegare della radioterapia si potrebbe pensare di coadiuvarla con delle applicazioni di ipertermia oncologica (vedi portale web www.ipertermiaitalia.it). Il tutto allo scopo di far stare la Signora il meglio possibile , il più a lungo possibile.

Cari saluti

Dott. Carlo Pastore, oncologo

 

 

 

 

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