Diabete e colesterolo: in contemporanea con la storica kermesse perugina Eurochocolate, si torna a parlare delle proprietà terapeutiche del cioccolato. Secondo alcuni ricercatori britannici dell’Università di Hull, il cacao, capace di ridurre i livelli di colesterolo e quindi di prevenire l’aterosclerosi potrebbe essere utile anche per le persone affette da diabete di tipo 2.
I dati di un loro lavoro al riguardo sono stati appena pubblicati sulla rivista scientifica Diabetic Medicine. L’esperimento è stato effettuato testando due gruppi di diabetici: al primo è stata somministrata per 16 settimane una semplice barretta di cioccolato. Agli altri pazienti ne è stata invece offerta una arricchita da polifenoli.
Questi ultimi volontari hanno mostrato un significativo miglioramento dei livelli di colesterolo. Partendo da questo risultato Steve Atkin, lo studioso che ha guidato la ricerca ha affermato:
“il cioccolato con un alto contenuto di cacao deve essere incluso nella dieta di persone con diabete di tipo II come parte di un approccio equilibrato alla dieta e allo stile di vita”.
Ovviamente la comunità scientifica dissente. Una barretta di cioccolato oltre ai polifenoli (contenuti tra l’altro anche in altri alimenti) è ricca di grassi e zuccheri che di certo non sono salutari per chi ha problemi di diabete.
Non solo, spesso questa patologia si accompagna all’obesità ed insieme comportano un alto rischio di malattie cardiovascolari. In particolare, alla ricerca ha risposto il dott. Ian Frame di Diabetes.Uk
“il piccolo beneficio per la salute trovato in questo composto ricco di cacao sarebbe enormemente superato dal contenuto di grassi e zuccheri”.
Non è la prima volta che il cioccolato viene messo al centro di una diatriba scientifica. Ci teniamo dunque a spiegare: le ricerche di questo tipo servono solo per studiare alcuni nutrienti di base di sostanze come il cacao. E’ assolutamente pericoloso pensare che la classica barretta di cioccolato che possiamo acquistare al supermercato, possa essere terapeutica, curativa del diabete o peggio preventiva di patologie serie come l’ipertensione.
[Fonte: ItaliaSalute]