Obesità, definirla un grossso problema non è fuori luogo: innanzitutto perchè i chili di troppo sono un fardello difficile da sostenere e di cui ci si fatica a disfare; in secondo luogo per il fatto che, la nostra società, evidenzia un rapporto sempre più diretto e diffuso con il surplus di calorie. C’è chi le ha provate tutte: diete, trattamenti, interventi chirurgici ma gli effetti non sono stati quelli attesi. Tabagismo, altra enorme piaga: per alcuni, fermarsi al consumo di un pacchetto quotidiano è già un successo da celebrare con squilli di tromba. Ipertensione: chi ha la pressione alta, è spesso vittima di un appuntamento quotidiano – al quale non si può proprio rinunciare – con la pastiglia che funge da calmiere. Per non parlare, certo, della tossicodipendenza che – stando semplicemente all’etimologia del termine – implica un vincolo irrinunciabile con sostanze nocive per il corpo e alla lunga mortali.
Nel giro di qualche anno la vita di milioni di persone, afflitte chi più chi meno da malattie croniche, potrebbe subire una svolta grazie all’introduzione di vaccini decisivi per debellarne la gravità. Viene definita come “seconda rivoluzione dei vaccini”, dopo quella che lo scorso secolo è riuscita a combattere gravi malattie quali vaiolo e poliomelite. A parlarne è il ricercatore Martin Bachmann, il cui maestro è stato quel Rolf Zinkernagel già premio Nobel per la medicina:
“Non bisogna più preoccuparsi di virus e batteri, contrastati e tenuti sotto controllo da scoperte passate più o meno recenti: oggi occorre prestare maggiore attenzione a patologie croniche e in testa ci metto quelle cardiovascolari e quelle connesse alla fase dell’invecchiamento (vedi Alzheimer e Parkinson) la cui causa è da ricercarsi in elevato colesterolo, obesità, tabagismo e ipertensione. Il successo dei vaccini contro le malattie infettive lascia ben sperare sul buon esito di questi ultimi anche nel tentare di combattere tali malattie croniche”.
Ecco che sono cominciati a fiorire studi e ricerche su vaccini capaci di intervenire su quelle sostanze esogene che creano dipendenza e su sostanze endogene in grado di modulare il peso corporeo. I primi tentativi di sperimentazione su animali e uomini pare abbiano avuto già effetti sperati: tra qualche anno nicotina e cocaina potrebbero perdere la capacità di creare dipendenza. “C’è grande ottimismo – continua Bachmann – per i passi da gigante fatti dalla ricerca negli ultimi anni: basti pensare all’utilizzo degli anticorpi monocolari che, introdotti nell’organismo, possono combattere molecole specifiche”.
Il principio è il seguente: introdotta la produzione di anticorpi con il vaccino, il sistema immunitario rimarrà attivo anche nei confronti di molecole isolate. Nicotina e cocaina saranno intercettate dal sistema immunitario non appena in contatto col sangue. Sparisce così, magicamente, il processo di assuefazione. Non resta che aspettare e salutare con soddisfazione i successi della scienza farmaceutica.