Nel Regno Unito l’uso di farmaci antipsicotici è in aumento. Fin quì niente di nuovo, se non fosse che i potenti tranquillanti vengono prescritti sempre di più anche ai bambini, come trattamento coadiuvante ad una serie di disturbi, tra cui l’iperattività e l’autismo.
La fascia di età per cui si è registrato un maggior numero di prescrizioni va dai 7 ai 12 anni. La sicurezza a lungo termine dell’impiego di psicofarmaci sui bambini non è ancora stata stabilita.
Il professor Ian Wong, della London School of Pharmacy, ha dichiarato che non sono ancora note le possibili conseguenze di questi medicinali sullo sviluppo del cervello dei giovani pazienti.
Studi clinici hanno dimostrato che l’uso di alcune sostanze, come il ripseridone, possono essere molto efficaci per calmare i bambini autistici o quelli che hanno problemi comportamentali. Ma gli esperti consigliano di usarli con cautela nei pazienti al di sotto dei 15 anni.
Mentre questi farmaci sono autorizzati per gli adulti, il loro uso per i bambini viene legittimato solo in determinate condizioni, come la schizofrenia.
Questo significa che i medici possono precriverli, ma lo fanno assumendosene la responsabilità.
Alcuni esperti hanno suggerito che, oltre a incidere sulla crescita del cervello, ci possono anche essere implicazioni per il sistema cardiovascolare.
Anche negli Stati Uniti la somministrazione di tranquillanti ai bambini è in continuo incremento. Basti pensare cha a un bambino su due, affetto da Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD) vengono prescritti tali farmaci antipsicotici come terapia.
Altri rischi possibili della loro assunzione possono essere l’aumento di peso e l’insorgenza del diabete, ma non ci sono ancora studi certi che ne dimostrino gli effetti collaterali.