Alzheimer, chi conosce questa malattia, anche solo in forma indiretta, perché ne soffre magari il parente di un amico, ha i brividi a sentirla nominare. Ha un decorso lento che inizia con piccole dimenticanze, per arrivare a far perdere il ricordo di tutto: della propria casa, del proprio nome, dei propri famigliari, della propria ausufficienza.
Si ha una regressione totale, è come tornare bambini. Fragili, timorosi, forse, di sicuro bisognosi di un supporto, che deve venire dai familiari. E’ una patologia che nel mondo colpisce più di 35 milioni di persone. Troppe, per non avere timore che possa capitare ad una persona cara.
Attualmente la diagnosi non è immediata. Arriva quando cioè i sintomi sono ben chiari e non è più possibile confonderli con altri disturbi legati all’età.