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Tumori al seno. Anche il consumo modesto di alcol aumenta il rischio

Il consumo di alcol, anche se moderato, rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza del tumore alla mammella. A dimostrare quanto si sospettava già da tempo, uno studio condotto da Jasmine Lew del National Cancer Institute di Bethesda e presentato in questi giorni al congresso dell’American Association for Cancer a San Diego. Lo studio ha analizzato le abitudini alimentari di circa 200000 donne per un periodo di otto anni, rilevando che anche consumare 1-2 bicchieri al giorno di una qualunque bevanda alcolica aumenta del 32% la probabilità di sviluppare un cancro al seno, percentuale che sale al 51% se i bicchieri sono più di tre. Il tipo di tumore indagato è il più diffuso fra i tumori al seno e colpisce soprattutto le donne in menopausa. Secondo gli studiosi l’alcol rappresenta un fattore di rischio perchè altera il metabolismo degli estrogeni.

Il tumore al seno colpisce una donna su 10 ed è la forma di tumore più diffusa nel sesso femminile. Oggi tuttavia il tasso di mortalità per questa patologia è in calo soprattutto grazie alla diagnosi precoce alla quale sempre più donne hanno accesso. Sono molteplici gli strumenti per giungere ad una diagnosi tempestiva e ridurre così il rischio di mortalità: per le donne sopra i cinquanta è consigliabile eseguire una mammografia almeno una volta l’anno, mentre questo esame va eseguito periodicamente a partire dai 40-45 anni se ci sono altri casi di tumore mammario in famiglia. Per le donne più giovani è indicata invece l’ecografia al seno unita ad una visita specialistica eseguita da un senologo o da un ginecologo. Ancora più importante è eseguire periodicamente l’autopalpazione del seno, in modo da individuare precocemente eventuali anomalie e modificazioni del seno che, una volta riscontrate, vanno comunicate tempestivamente al proprio medico di fiducia.

Come eseguire l’autopalpazione del seno

L’autopalpazione permette di individuare precocemente eventuali trasformazioni del proprio seno. E’ importante conoscerne la normale struttura perchè questo può aiutarci nell’individuare eventuali cambiamenti.

Quando va eseguita l’autopalpazione: E’ consigliabile è eseguire l’autoesame del seno almeno una volta al mese e sempre nello stesso periodo del ciclo. Per le donne in età fertile il momento più indicato è quello che segue le mestruazioni. Mentre per le donne in menopausa si può fare il primo giorno del mese. Anche durante la gravidanza l’autopalpazione va eseguita con regolarità.

Cosa si cerca: Occorre fare attenzione alle variazioni di forma e dimensione delle mammelle come a una loro eventuale asimmetria, eventuali noduli (a volte sono anche visibili) vanno ricercati non solo nella mammella ma anche nella cavità ascellare. Osservare attentamente il capezzolo alla ricerca di eventuali retrazioni o produzioni sierose. Anche l’irritazione o le retrazione della cute può essere un segnale da non sottovalutare.

Come si fa l’autopalpazione: Si può fare sia in posizione semistesa che in piedi. In entrambi i casi cercate di essere più rilassate possibile. Alzate il braccio e portate la mano dietro la testa, quindi con la mano libera iniziate l’ispezione del seno senza trascurarne nessuna parte, procedete con pressioni circolari fino alla cavità ascellare. Esercitate una pressione media, lieve e forte con i polpastrelli e non con le punte delle dita avendo cura di non sollevarle mai. Eseguire l’autopalpazione per almeno 15 minuti.

Cosa fare se si riscontrano delle anomalie: Anzitutto state serene, non significa affatto che avete necessariamente un tumore. In ogni caso però rivolgetevi al più presto a un medico perchè possa eseguire tutte le analisi del caso.