Certe cose non si comprendono fino in fondo. L’epatite virale colpisce al mondo 10 volte di più dell’Aids/hiv, eppure manca un’adeguata informazione sul tema. L’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha finalmente riconosciuto questa patologia come un vero killer, approvando nei giorni scorsi un protocollo d’intervento.
La risoluzione è stata annunciata dall’Alleanza Mondiale contro le Epatiti ed ha come obiettivo il coinvolgimento e la collaborazione tra i vari governi per la lotta alla malattia: occorre migliorare il livello e la qualità dell’informazione, le forme di prevenzione, la diagnosi e soprattutto il trattamento. Insomma, per la prima volta l’epatite viene vista e riconosciuta come un problema sanitario globale.
Del resto basta dare un’occhiata alle cifre: muoiono ogni anno a causa di questo virus circa 500 milioni di persone, una su 12 viene a contatto con il ceppo B o C. Nel nostro paese muoiono ogni anno più di 20.000 pazienti a causa delle complicanze dell’epatite: 57 al giorno, più di 2 ogni ora.
Per lo più dietro a questi problemi drammatici c’è l’epatite C che provoca nella maggior parte dei casi cirrosi, tumori epatici e spesso alla necessità di un trapianto di fegato. Ma ricordiamo allora bene di cosa si tratta: l’epatite è un’infezione che colpisce le cellule del fegato.
E’ di diverse tipologie: il ceppo A ad esempio si trasmette per via orale, mangiando cibi infetti, mentre il B ed il C si trasmettono attraverso sangue infetto, rapporti sessuali non protetti, tatuaggi in condizioni igieniche non adeguate o attraverso il parto, se la donna è portatrice del virus. Per i ceppi A e B esiste un vaccino.
Non per il C che (pensate!) nel 2009 ha condotto con le sue complicanze al 48% dei trapianti epatici effettuati. Un breve riassunto (qui l’approfondimento), per capire come una prevenzione sia possibile. E’ importante ad esempio, non ci stancheremo mai di dirlo, usare il profilattico per prevenire l’aids e le malattie sessualmente trasmesse.
Ma da oggi in poi dovremmo sottolineare che tra queste c’è anche l’epatite, con la quale si rischia la vita. E di certo, il percorso verso la cronicizzazione degli effetti del virus, non è dei più facili da superare. L’Oms si impegna ad alzare il livello di attenzione su questa malattia e a sostenere, stimolare e coordinare tutte le manifestazioni e gli eventi al riguardo, nazionali ed internazionali.
Ma nel frattempo, voi lettori di Medicinalive, fate del vostro meglio e prestate attenzione ai rapporti sessuali occasionali e a dove e come sceglierete di farvi tatuare.
[Fonte: Apcom]