Il cosiddetto “binge-drinking“, cioè l’ubriacarsi eccessivamente tutto in una sera, va sempre più di moda. Contemporaneamente anche l’obesità sta aumentando. Correlando i due dati, alcuni ricercatori in tutto il mondo hanno tentato di associare le due cose, e ci sono riusciti.
Nell’ultima conferenza della European Society of Cardiology, che si sta tenendo in questi giorni a Barcellona, è emerso un dato interessante, un qualcosa che tutti conoscevano come “sapere popolare”, ma che finora nessuno aveva provato scientificamente, e cioè che il troppo alcool gonfia la pancia, favorendo l’obesità.
A dimostrarlo è stato il medico inglese Martin Bobak dell’University College di Londra, il quale ha portato a sostegno della sua tesi i dati su 25 mila persone, sia uomini che donne, analizzati negli anni dal suo staff in tre Paesi dell’Est Europa. Tali dati dimostrano come il bere troppo alcool favorisce un accumulo di grasso, non in tutto il corpo come accade quando mangiamo troppo, ma soltanto nella zona della pancia e dei fianchi, favorendo così il fenomeno dell’obesità addominale. Non c’è differenza tra il bere birra, superalcolici o vino.
Se il succo d’uva è conosciuto come benefico per le sue proprietà antiossidanti, è vero pure che esagerando con i bicchieri (dai tre al giorno in su), c’è il rischio che questo abbia lo stesso effetto negativo delle troppe birre. E’ importante infatti non tanto quanto si beve, ma ogni quanto tempo lo si fa. Ad esempio sono stati portati i dati che confrontavano due donne che, in una settimana, bevevano in tutto una bottiglia di vino rosso. Ma con diverse modalità. Una infatti ne beveva un bicchiere al giorno; la seconda invece seguiva la moda del binge-drinking, e la beveva tutta nella stessa giornata, evitando poi di ripetersi nei giorni successivi.
Confrontando i due casi, il medico ha dimostrato come il grasso si fosse accumulato più sulla donna che beveva una bottiglia in un giorno che nell’altra. La differenza della circonferenza vita tra le due è un centimetro, il che non è da considerare poco. Purtroppo però i pericoli del bere troppo non si fermano solo all’obesità, ma arrivano fino a diabete, e malattie cardiovascolari, le quali si aggravano ulteriormente con il binge drinking.
A sostegno della tesi di Bobak è intervenuto un altro scienziato, Inger Ariansen del Dipartimento di Cardiologia dell’Ospedale universitario di Oslo, il quale ha affermato che, oltre alle varie patologie descritte dall’inglese, bevendo troppo si aumenta il rischio di contrarre la fibrillazione atriale, un tipo di aritmia che spesso non dà nemmeno sintomi, ma aumenta di 7 volte il pericolo di ictus. I dati di Ariansen provenienti dall’osservazione di 9 mila persone, hanno dimostrato come il bere 10 unità alcoliche a settimana (significa 10 bicchieri di birra, o di vino, o di cicchetti, è indifferente), aumenta dell’80% la possibilità di ammalarsi di fibrillazione atriale, anche se non si hanno altri fattori di rischio.
[Fonte: Corriere della Sera]