Oggi è possibile combattere l’azoospermia grazie all’impiego di tecniche chirurgiche e microchirurgiche. Una nuova speranza per gli uomini resi infertili dall’assenza completa di spermatozoi nel liquido seminale giunge dal settimo congresso internazionale dell’Ama (Associazione mediterranea di andrologia), che si è svolto a Taormina lo scorso aprile. Nella splendida località siciliana esperti di tutto il mondo si sono dati appuntamento per presentare i risultati dell’impiego di tecniche d’intervento innovative per la risoluzione di questo disturbo. Secondo le stime, circa 90.000 delle 450.000 coppie che si formano in Italia ogni anno ha problemi di infertilità. Per il 15% di esse la causa è proprio l’azoospermia.
Due le cause alla base di questa disfunzione, come spiega Edoardo Pescatori, urologo specializzato in Disfunzioni Sessuali Maschili a Boston negli Stati Uniti e presidente del congresso dell’Ama: “per un’ostruzione dei dotti deferenti, chiamata azoospermia ostruttiva, o per un malfunzionamento dei testicoli, detta azoospermia secretoria“. La forma più comune è l’azoospermia ostruttiva (una sorta di vasectomia naturale potremmo dire) che affligge il 60% degli uomini con questo problema. Il restante 40% invece è afflitto da azoospermia secretiva.
Oggi grazie alle moderne tecniche chirurgiche e microchirurgiche è possibile ricavare direttamente gli spermatozoi dal testicolo, attraverso un “microscopio operatore” che permette di intervenire con successo anche nei casi più gravi, e successivamente impiantarli in utero mediante tecniche di fecondazione assistita. In questo modo le possibilità di giungere a una gravidanza sono del 50%. In alternativa gli spermatozoi ottenuti con il prelievo chirurgico possono essere sottoposti a crioconservazione e utilizzati in un secondo momento.
L’operazione di prelevamento degli spermatozoi non è particolarmente invasiva: l’intervento si svolge in day hospital e dura circa un’ora. Successivamente sono necessari due giorni di cautela.