Quando si parla di allergie primaverili il pensiero va quasi sempre agli starnuti, ovvero alla rinite allergica. Ma un capitolo altrettanto importante sul tema riguarda le congiuntiviti. Anche in questo caso l’allergia può essere stagionale o perenne a seconda dell’elemento che la provoca. Gli occhi tendono ad arrossarsi, bruciano, si ha la sensazione di avere dei sassolini che graffiano sotto le palpebre.
Spesso si avverte anche un intenso prurito. Particolare attenzione va posta nei confronti dei bambini. Un adulto riesce a controllare l’istinto che lo porta a stropicciarsi gli occhi. I bimbi no. Anzi, spesso giocando, in giardino, a casa o a scuola, sollecitati dal prurito e dal bruciore cominciano a toccarsi con le manine sporche, peggiorando la situazione. L’infiammazione aumenta e spesso sopraggiunge un’infezione batterica o virale.
Per cui alla già fastidiosa sintomatologia si potrà aggiungere anche la comparsa di una sostanza bianca-giallastra che esce dai condotti lacrimali. Niente paura. Uno specialista sarà perfettamente in grado di consigliare la cura adeguata. Certo è che i genitori devono prestare attenzione ai tempi e alle modalità in cui tutto questo avviene. Spesso infatti ci si ritrova in prossimità di congiuntiviti infettive ricorrenti più volte nel corso dell’anno.
E’ in questi casi che si deve sospettare un’allergia! Magari non ci rendiamo conto di un sintomo blando di sensibilità, finché lo stropicciamento continuo degli occhi non provoca un’infezione. Le regole igieniche sono comunque sempre le stesse: lavarsi spesso e bene le mani, evitare di toccarsi gli occhi, sfiammare e pulire usando pezze inumidite con camomilla (attenzione alla temperatura e che non sia zuccherata!).
Utilizzare un asciugamano a parte e soprattutto, nel fare gli impacchi, usare un solo panno per ogni occhio. Terapie antistaminiche o antibiotiche dovranno essere somministrate solo su suggerimento del medico: mai fare di testa propria e seguire con attenzione le modalità di applicazione. Ricordare infine che i colliri una volta aperti hanno una durata minima di conservazione nel tempo, quindi non usate i vecchi.