E’ stata presentata nei giorni scorsi a Milano la neo-nata Associazione italiana per la cura della malattia dolore Nopain fondata e presieduta da Paolo Notaro, responsabile della Struttura di terapia del dolore dell’ospedale milanese Niguarda. L’Associazione, che ha sede anche al Policlinico San Matteo di Pavia, si è data come primo obiettivo il censimento e la classificazione dei centri italiani che si occupano di terapia del dolore per avere un quadro chiaro della tipologia di servizi da questi erogati e dei pazienti ai quali si rivolgono.
In Italia si stima vi siano 15 milioni di persone affette da dolore cronico, pari al 20% della popolazione. Questo secondo i dati dell’indagine ‘Pain in Europe’ che colloca il nostro paese al terzo posto dopo Norvegia (30%) e Polonia (27%) per la prevalenza di questo problema. Ad esserne maggiormente colpiti gli anziani sopra i 65 anni e le donne.
Dal momento che la terapia del dolore viene di frequente impiegata durante la fase terminale di patologie oncologiche, troppo spesso questo tipo di intervento viene confuso con la somministrazione di cure palliative ai pazienti che ne sono affetti. Tuttavia, come precisa Notaro, il dolore cronico non riguarda solo i malati di cancro. Nel 75% dei casi si tratta infatti di pazienti che non presentano una patologia oncologica. In questi casi il dolore rappresenta piuttosto un sintomo legato a malattie croniche degenerative (artrite reumatoide, dolore vascolare, lombagie primarie) che alla lunga incide negativamente su molteplici aspetti dalla vita del paziente, non solo dal punto di vista fisico ed emotivo, ma anche sul fronte delle abilità lavorative e della qualità delle relazioni.
Fra gli obiettivi dell’Associazione Nopain la promozione della cultura del controllo del dolore e la sensibilizzazione dei cittadini e delle istituzioni sul tema. Secondo gli stessi fondatori dell’Associazione infatti, il Sistema Sanitario Nazionale non garantisce sufficiente assistenza a questi pazienti. Basti pensare che in Italia si contano in media 3,9 centri specializzati in terapia del dolore per milione di abitanti, contro i 16 della gran Bretagna dove le Pain clinic rappresentano una realtà consolidata, e che il nostro paese è il penultimo fra quelli dell’Unione Europea per uso di oppiacei.