Colite. Di cosa si tratta? E quali sono le ragioni per cui il nostro intestino a volte va in tilt? Che ruolo ha come mangiamo? La colite è la sindrome del colon irritabile, infiammazione, quindi, di quella parte dell’intestino che è il colon, ed è discretamente diffusa: ne soffre il 15% delle persone. I sintomi. Si manifesta con dolori dell’addome, crampi, gonfiore, ma anche diarrea con o senza stitichezza contemporanea, nausea, vomito e spossatezza. Un disturbo nel quale lo zampino dello stress è cruciale.
Quali le diagnosi e le cure? Quali le cause? E quale il ruolo dell’alimentazione e degli stili di vita? Domande alle quali risponderanno stasera Tino Casetti, professore alla guida del dipartimento di malattie digestive e metaboliche dell’AUSL di Ravenna e Rosalba Mattei, specialista in scienze tecniche diabetiche applicate all’Università degli studi di Siena. Ospiti di Michele Mirabella ad Elisir.
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La colite è un’infiammazione, insomma, dalle molteplici cause possibili. Il che dà luogo spesso a manifestazioni differenti della malattia. Infezioni virali o batteriche, derivanti da farmaci o dal cibo, ma anche da disfunzioni e malattie come il diabete o la gotta. La colite può anche diventare cronica, anche senza una causa scatenante ben precisa, nei casi di morbo di Crohn o colite ulcerosa.
La colite assume varie forme.
Le terapie possibili. Per le forme meno gravi, quelle che si manifestano senza alterazioni della temperatura e che in genere sono causate da intossicazione alimentare, la cura è semplice: bere, bere, e ancora bere. Acqua ma soprattutto tè, in quanto ricco di potassio. Nell’alimenetazione sospender per un po’ le verdure, e comunque in generale mangiare. L’intestino, in questi casi, ha necessità di stare a riposo e ricostituire la flora batterica. La colite acuta è disturbo che ha il suo iter naturale: in un paio di giorni limita il suo corso.
In caso di febbre o di dolori addominali all’addome, e in caso di sangue nelle feci, si ricorre in genere ad antibiotici mirati. Esistono poi tipi di colite causati da intolleranza alimentare: in quel caso, naturalmente, è necessario individuare ed eliminare dalle proprie abitudini l’alimento incriminato. Qui un appofondimento interessante.