C’era una volta l’usanza, e forse c’è ancora, di organizzare dei piccoli rinfreschi o riunioni pomeridiane tra amiche e vicine di casa per vendere pentole, aspirapolveri o cosmetici. A rispolverare, e rivedere, questa simpatica consuetudine è arrivato il Botox Party, l’ennesima stranezza giunta da oltreoceano. Si tratta di una festa nella quale l’ospite d’onore è il botulino, la tossina miracolosa che promette di cancellare dal viso i segni del tempo. Nel corso di questo tipo di festa infatti gli invitati hanno la possibilità di farsi iniettare del botox da un chirurgo estetico giunto appositamente per l’occasione. Questo almeno quanto avviene negli Stati Uniti, anche se voci sempre più insistenti insinuano che i Botox Party siano diventati una consuetudine anche nel nostro paese.
IL NOSTRO CORPO
Yotox: addio botulino! Dagli States yoga contro le rughe del viso
Con l’avanzare dell’età, i segni del tempo iniziano ad essere visibili nelle rughe del viso. Uno dei punti più colpiti dal trascorrere degli anni è il contorno occhi.
Per proteggere lo sguardo da antiestetiche zampe di gallina e borse sotto gli occhi, occorre indossare sempre lenti polarizzate contro l’azione dei raggi ultravioletti; dormire a sufficienza (almeno 8 ore a notte) per evitare la formazione di occhiaie; consumare cibi ricchi di vitamina A, come mirtilli, ribes, more, lamponi; bere molto; ridurre fumo ed alcool.
Oggi poi esiste una nuova tecnica per ringiovanire il contorno occhi, senza ricorrere al botulino. Si chiama Yotox e arriva dagli States.
Bosu. Lo step che verrà
Non finiscono mai di stupirci (o, qualche volta, di farci sorridere, perchè no?) le novità che provengono da oltreoceano. L’ultima, anche se in realtà esiste già da tre anni, direttamente dai più esclusivi centri per il benessere e il fitness di New York, è il Bosu (Both Side Up) Balance, una piccola pedana circolare (il diametro è di circa 60 centimetri) dotata di una morbida cupola in gomma sulla parte superiore, inventata da David Weck, utile per tonificare i muscoli di gambe e glutei oltre che per migliorare coordinazione ed equilibrio. Date queste sue caratteristiche il Bosu è un attrezzo che sta trovando molto impiego nella pratica della ginnastica cosiddetta proprioricettiva nella quale cioè ad essere conivolti non sono solo i muscoli ma anche la mente. La superficie instabile del Bosu, che può essere utilizzato da entrambe le parti, richiede infatti di dover mantenere l’equilibrio, soprattutto quando si lavora sulla parte piatta, mentre si svolgono i classici esercizi di tonificazione muscolare.
Cross Fit. Disposti a tutto pur di tenersi in forma!
Il metodo chiamato Cross Fit è stato inventato da Greg Glassman nel 1970 e in molti forse farebbero fatica a chiamarlo sport. Secondo quanto afferma lo stesso Glassman infatti il Cross Fit non è adatto a chi “non è disposto a cadere e rompersi l’osso del collo”. Elementi essenziali sono la competizione, prima di tutto con se stessi, e il coraggio, anche se più che di coraggio forse in alcuni casi si tratta di incoscienza. Ne è un esempio la storia di Brian Anderson che sta facendo il giro del web: dopo aver subito un ricovero di sei giorni in terapia intensiva a causa dei danni riportati ai muscoli durante un allenamento di Cross Fit che gli hanno causato la rabdomiolisi, una patologia che danneggia i reni, l’uomo è tornato tranquillamente a praticare gli stessi esercizi che quasi gli erano costati la vita.
Parkour. Allenamento metropolitano per il corpo e la mente
Saltare da un palazzo all’altro, arrampicarsi sui muri, fare capriole e avvitamenti all’interno di un contesto metropolitano. Questo il Parkour, disciplina sportiva a metà strada fra arti marziali e sport estremi, fondata dal francese David Belle che iniziò a praticare in un ambiente urbano le tecniche apprese da bambino, grazie al padre, un ex militare, giocando nei boschi. Il nome è stato ottenuto aggiungendo una k al posto della c nella parola francese parcour (percorso). Il Parkour consiste infatti nel raggiungimento di un obiettivo preciso attraverso un percorso, stabilito in precedenza, irto di ostacoli rappresentati in questo caso da ponti, palazzi, parapetti, gradinate. Tuttavia il Parkour non è una semplice competizione fra chi salta più in alto o corre più veloce, ma ha come obiettivo il raggiungimento della padronanza del corpo e della mente per superare gli ostacoli che si frappongono fra noi e le nostre mete fisiche e mentali.
Zumba. Il nuovo modo di fare fitness
Salsa, merengue e rumba tutte insieme in una lezione di aerobica. Questa in poche parole, l’essenza della Zumba il fitness a ritmo di musica latina proveniente dagli Stati Uniti. Si tratta di una serie di movimenti finalizzati a tonificare il corpo e passi di danza latino-americana miscelati insieme in una lezione di fitness che promette di essere travolgente. I passi proposti sono quelli tipici delle danze caraibiche e sono efficacissimi per tonificare cosce, addome, glutei e modellare braccia e punto vita. La Zumba è stata inventata in California dal colombiano Alberto Perez, in arte Beto, un vero e proprio guru del fitness che l’ha importata anche in Europa. Durante la lezione l’istruttore non da alcun tipo di indicazione verbale, ma si avvale del linguaggio del corpo e di un intrigante gioco si sguardi per invitare il gruppo a seguirlo.
Arrivano dal Giappone i biscotti per aumentare il seno
Sembra proprio che noi donne non avremo più bisogno della Mastoplastica addittiva per rendere più generose le nostre forme. Da ora in poi basterà infatti ingozzarsi di biscotti per guadagnare qualche taglia di reggiseno in più! La notizia (bufala?) arriva dal Giappone dove sono in commercio i miracolosi biscotti Fcup cookie che promettono di far aumentare le dimensioni del seno. Il prodigio sarebbe possibile grazie al loro contenuto di Pueraria Mirifica un’ erba di origine thailandese che contiene fitoestrogeni, sostanze vegetali simili agli ormoni umani.
L’azienda produttrice azzarda persino la posologia: la dose giornaliera di biscotti da assumere per ottenere l’effetto desiderato sarebbe pari a due biscotti al giorno. Non viene specificato però per quanto tempo dovrebbe protrarsi la cura e quanto dura l’effetto. Ciascuna confezione contiene quattro biscotti da 68,7 calorie ciascuno e costa la modica somma di 290 yen (meno di 2 euro). Ma non è tutto qui: sarebbe infatti già disponibile sul mercato giapponese anche Fcup tea il te che fa aumentare il seno , prodotto dalla stessa casa madre. Basterebbe quindi una merenda a base di tè e biscotti al giorno per vedere il proprio seno aumentare di volume. Non si sa ancora però se l’assunzione quotidiana di fitoestrogeni possa avere effetti nocivi sulla salute.
Piperina: pepe nero per sconfiggere la Vitiligine
Sarebbe custodito in una delle spezie più comunemente usata sulla nostra tavola il segreto per sconfiggere le antiestetiche macchie bianche causate dalla vitiligine, una malattia della pelle la cui origine, sebbene siano state avanzate molte ipotesi, è ancora sconosciuta. Infatti la piperina, sostanza contenuta nel pepe nero, avrebbe il potere di conferire un aspetto più scuro alla pelle in poco tempo. La scoperta è di un gruppo di ricercatori del King’s College di Londra ed è stata pubblicata dal British Journal of Dermatology. Nel corso di uno studio sperimentale, condotto su topi da laboratorio, gli studiosi inglesi hanno applicato della piperina sulla cute delle cavie ottenendo in poche settimane il suo inscurimento.
Alcuni dei topi trattati con piperina sono stati anche sottoposti a un trattamento fototerapico a base di raggi UV. E’ stato rilevato che mentre il trattamento con sola piperina rendeva la pelle più scura in sole sei settimane, quando a questa era affiancata l’esposizione ai raggi UV era possibile ottenere risultati più evidenti e duraturi in minor tempo. L’efficacia della piperina sarebbe dovuta alla sua capacità di stimolare i melanociti della pelle,cioè le cellule responsabili della sua colorazione. La scoperta potrebbe rivelarsi importante per tutte le persone affette da vitiligine, perchè l’impiego di questa sostanza sarebbe utile per riempire le zone rese chiare dalla malattia a causa della pigmentazione anomala che origina nel danneggiamento dei melonociti che smettono di produrre melanina.
Indossare i tacchi a spillo fa bene (almeno!) all’eros
I tacchi a spillo si sa, non passano mai veramente di moda. Croce e delizia di tutte le donne che li indossano per apparire al massimo della forma, più alte, slanciate e seducenti, tornandosene la gran parte delle volte a casa con un gran mal di testa, dopo anni di attachi vengono finalmente riabilitati da una ricerca tutta italiana che va in controtendenza rispetto ai precedenti e già noti studi che ascrivono a questo tipo di calzatura la responsabilità di un gran numero di patologie. L’ urologa italiana Maria Cerruto, dell’Università di Verona, ha condotto una ricerca, pubblicata sulla rivista European Urology, che le ha permesso di scoprire che portare i tacchi a spillo migliora la tonicità dei muscoli pelvici, coinvolti, fra l’altro, nell’orgasmo. I muscoli pelvici, grazie alla posizione assunta dal piede che indossa una scarpa col tacco alto si rilasserebbero diventando allo stesso tempo più forti e più capaci di contrarsi.
L’urologa italiana, che ha confessato al giornale londinese Sunday Times di essere lei stessa un’amante dei tacchi a spillo, è giunta a questa conclusione dopo aver analizzato un campione di 66 donne al di sotto dei 50 anni. L’analisi condotta ha mostrato che le donne che tenevano i piedi con angolatura di 15 gradi dal pavimento, la stessa che presenta il piede quando si indossano scarpe con tacco alto 7 cm (non stiamo quindi parlando di “trampoli”), mostravano una riduzione del 15% dell’attività dei muscoli pelvici. Questo dato, come riferisce la studiosa, rappresenta un indizio di un miglior funzionamento di questa parte del corpo e, di conseguenza, la possibilità di sperimentare più intensamente l’orgasmo.
Chirurgia estetica: siete favorevoli o contrari? Date un occhiata prima a queste foto
Sempre più spesso si avverte nel mondo d’oggi, in cui l’immagine e l’aspetto fisico sono sempre più importanti e rilevanti, l’esigenza di essere belli, ovvero senza difetti, e di apparire sempre più giovani (ringiovanimento chirurgico) o rallentare i segni dell’invecchiamento.
La chirurgia estetica è forse la forma più popolare di plastica chirurgica. Nel 2006 nei soli Stati Uniti, il paese che probabilmente ricorre maggiormente al bisturi, quasi 11 milioni di pazienti sono ricorsi a questi trattamenti.
In effetti, secondo l’ordinamento giuridico statunitense, qualsiasi medico, indipendentemente dalla specializzazione, può intraprendere questo tipo di interventi. La distinzione tra le due discipline, la “chirurgia plastica” e la “chirurgia estetica” non è sempre puramente accademica: la prima è riconosciuta all’American Board of Medical Specialties come quella branca della medicina interessata alla riparazione dei difetti di forma e funzione, e questo include sia la chirurgia estetica che quella ricostruttiva (plastica). Il termine “chirurgia estetica” comunque si riferisce principalmente a quella chirurgia impegnata in processi di miglioramento cosmetico della persona, o dell’ “apparire”. E in molti paesi come l’Australia, ad esempio, anche molti dottori che non hanno la qualifica di chirurghi possono condurre operazioni di chirurgia estetica.
La chirurgia plastica estetica può intervenire per ristabilire quell’equilibrio che ci è venuto a mancare nel corso degli anni col passare del tempo, o che non abbiamo mai avuto.
Infatti un difetto fisico, sia esso congenito (ovvero dalla nascita) oppure acquisito nel corso degli anni, può cambiare non solo la nostra vera immagine, ma anche il nostro stato psicologico, ovvero può provocare imbarazzi, paure o insicurezza.